Briançon una bellezza tra le montagne

Salve a tutti!!! Oggi vi porterò in Francia ad appena qualche passo dal confine italiano sulle Alte Alpi ai piedi del Colle dell’Izoard e del Colle del Monginevro in un comune già abitato dall’età del bronzo, Briançon ma può essere conosciuto anche come Brianzone in italiano, Briançoun in occitano o anche nota come Brigantio ai tempi dei romani. Proprio per il suo aspetto storico che rimane molto impresso nella mente come per me è stato durante la gita di famiglia.

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La sua nascita viene attribuita ai greci che, quando vennero cacciati dai dintorni del Lago di Como dai Boiani e dai Senoni distruggendo la loro città Brigantium, si rifugiarono nelle Alpi tra due paesi fondandone un altro con il nome della loro vecchia abitazione. Briançon fu la capitale del popolo celto-ligure, proprio per questo altri storici gliene conferiscono la fondazione, e costituì uno dei più grandi asse viario percorso perfino da Giulio Cesare durante la Conquista della Gallia motivo per il quale, successivamente nell’epoca romana, entra a far parte delle Alpi Cozie e diventa un passaggio essenziale sulla rotta stradale Torino-Arles della Via Domizia. Dopo varie invasioni barbariche tra il IV e il IX secolo la città romana diventa parte del Sacro Romano Impero Germanico in seguito nel 1040 Brigantium viene ceduta ai Conti d’Albon, futuri Delfini. Nel Medioevo fu importante per il suo ruolo da capitale della Repubblica degli Escartons.

Un gran numero di fortificazioni è stato costruito sulle alture circostanti, soprattutto verso est, opere di Vauban, uno dei più grandi ingegneri militari di tutti I tempi: cinta muraria della città, forte delle Salettes, Tre Teste, Randauillet e il Ponte d’Ansfeld iscritte nella lista del patrimonio mondiale dell’UNESCO dal 7 luglio 2008. Queste sono le ragioni per cui il paese si presenta dall’esterno molto possente e maestoso cercando di proteggere il centro storico, cuore pulsante, con la sua doppia cinta muraria accedendovi solo attraverso la “Porta de Pignerol”. Grazie a questo definisco immancabile la visita al Forte delle Salettes, fortezza eretta sopra l’abitato francese progettato da Vauban nella sua prima visita a Briaçon nel 1692 e realizzato fra il 1709 e il 1712, come anche costruì tutto il resto del paese. Fu destinato inizialmente ad ospitare una guarnigione militare a difesa della via per l’Italia, nel 1840 venne trasformato in postazione d’artiglieria con l’aggiunta di casematte, bastioni e un fossato esterno. Oggi ha soltanto funzione turistica ed è classificato Monumento storico di Francia dal 1989.

La fortezza è così grande e piena di stradine diverse che mi ricordo quando io e mio padre ci siamo immersi nell’esplorazione così tanto da ritrovarci in due punti diversi, vedendoci, ci siamo scattati una foto l’un l’altro e a proposito delle foto vi posso garantire che la vista da lassù è mozzafiato e con le vecchie strutture in pietra delle finestre si possono fare molti scatti fotografici artistci e particolari.

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Ovviamente, tra gli altri monumenti da vedere, non si può dimenticare la fontana detta di Francesco I del 1537 e la chiesa di Notre-Dame (1703-1718), costruita sempre su progetto di Vauban, con due campanili a cupola. Il centro storico finisce al Pont d’Ansfeld, che scavalca il fiume Durance con un’unica arcata in cui si continua ad avere una veduta sulla natura dalle mille sfumature che circonda la città, e come già detto bella sia d’inverno che d’estate.

Ultima cosa ma non per importanza o bellezza sarà la passeggiata all’interno del centro storico di Briançon che si sviluppa intorno ad una via centrale in pendenza chiamata Grand Rue e attraversata dal caratteristico canale a cielo aperto usato per il deflusso delle acque e il lavaggio delle strade e vi posso assicurare che è una cose più carine da vedere in un paese di montagna. L’originalità di questo posto si può trovare anche nelle viuzze più strette e ripide avendo un aspetto così pittoresco per I diversi colori, tipi di strutture storiche e addirittura quadretti in legno o in pietra sulle pareti delle case con modi di dire o frasi comuni in un dialetto incrociato fra il francese e il piemontese di cui è divertente provare a capirne il significato.

Diciamo quindi che ho trovato Briançon molto unico nel suo carattere, incrociato tra l’italiano e il francese, formando così l’ennesima memorabile scoperta da non perdere per nessun motivo… Andateci e non ve ne pentirete e per chi come me volesse portarsi a casa un ricordino ne troverete una svariata scelta.

A presto

Rachele Morganti

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