Pisa…e i suoi Miracoli sconosciuti pt.2

Salve a tutti oggi vi continuerò a raccontare di Pisa e altre delle sue particolarità.

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L’Acquedotto Mediceo è un’antica struttura attiva tra il XVII e il XX secolo e attraversa la campagna da Asciano a Pisa. La città in epoca romana ebbe già un acquedotto ma fu in seguito dismesso e per almeno mille anni I cittadini dovettero usare il vecchio sistema dei pozzi il quale in realtà presentava molti problemi di filtrazione e causava malattie per via del terreno paludoso. Successivamente sotto la famiglia De’ Medici si cercò una soluzione, e dopo varie progettazioni si optò per un acquedotto ad archi. Il monumento fu creato da Raffaello Zanobi e Andrea Sandrini tra il 1588 e il 1613. La struttura fu attiva fino a quando l’acqua non fu più sufficente per una città in continua crescita come Pisa e nel 1925 fu rimpiazzato dall’Acquedotto di Filettole; fu riutilizzato temporaneamente durante la seconda guerra mondiale perchè l’altro era stato danneggiato dai bombardamenti. L’acquedotto parte dalla Valle delle Fonti sui monti pisani e dopo circa sei chilometri l’acqua arrivava in Piazza delle Gondole a ridosso delle mura. Questa piazza ha preso il nome dalle barche, simili alle gondole, che trasportavano fra musica e canti I Signori di Pisa alle terme di S.Giuliano percorrendo un canale che cominciava dalla piazza fino a S.Giuliano Terme. Ed è anche per questo che si dice che andando all’angolo tra Via S. Maria e Via Garibaldi al Bar 13 entrando nel bagno si abbia una vista sul fosso del Mulino che s’infila tra le case per poi sfociare nell’Arno e sembra proprio di stare a Venezia.

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Per chi invece fosse interessato ad arrivare a Pisa via mare o andare a pescare sull’Arno in una maniera tutta pisana, Marina di Pisa fa al caso vostro.

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Il fondatore di Marina di Pisa è riconosciuto in Gaetano Ceccherini: nel 1869 il Re lo costrinse ad abbandonare i terreni da lui posseduti nella riva nord dell’Arno ed in cambio gli fornì ampi appezzamenti nella riva sinistra, oltre ad una congrua somma di denaro. In tale area Ceccherini, con l’aiuto del figlio Baldassare, costruì un attrezzato stabilimento balneare e fu da quel momento che la zona iniziò a guadagnarsi lo status di meta per il turismo balneare. Marina di Pisa ebbe subito successo grazie anche a frequentazioni illustri fra cui Gabriele D’Annunzio e Eleonora Duse nel 1898 nei loro soggiorni risiedettero a Villa Peratoner, ribattezzata da lui ‘Villa delle Tempeste’, abitarono anche nell’edificio ‘della Dogana’, l’attuale ufficio del porto. Furono inoltre ospiti al ‘Royal Victoria Hotel’ tutt’ora esistente e aperto al pubblico. Alcune delle poesie della raccolta “Alcyone” sono state scritte proprio a Bocca d’Arno. Sempre a Bocca D’Arno si possono vedere I tipici retoni per la pesca che sono delle “capanne di pescatori” e ne sono rimaste solamente 4 perchè risalgono al secondo dopoguerra e nel corso degli anni sono stati danneggiati dalle forti mareggiate. In realtà, prima di loro c’erano I retoni alla livornese che si ereggevano su pali e quando la rete veniva tirata su ci voleva la barca perchè I pesci rimanevano in un sacco e dovevi andarli a prendere. Invece, un cittadino del posto ideò la rete “a crociera” che con una ruota veniva immersa e emersa dal mare e grazie ad una specie di teleferica il pesce veniva trasportato con un retino nella casetta. Inoltre dal 1892 Marina di Pisa costituiva la località capolinea della tranvia a vapore che, costruita come prolungamento della linea Pisa-Pontedera/Calci, partendo da Pisa raggiungeva il lungarno. Inaugurata successivamente la ferrovia elettrica, la tranvia Pisa-Marina di Pisa frequentatissima soprattutto nel periodo estivo, il cui tracciato comprendeva Pisa, San Piero a Grado, Marina di Pisa, Tirrenia, Calambrone e Livorno. La stazione è tuttora presente nel centro del paese ed attualmente convertita in abitazione privata, mentre il sedime ed i binari, mai completamente rimossi, sono tuttora visibili lungo buona parte del tracciato originario. A nord dell’abitato, sulla riva sinistra dell’Arno, è stata riqualificata una vecchia area industriale-bellica dismessa con la creazione di un porto turistico: il Porto di Bocca d’Arno. Nel pomeriggio dei giorni festivi, così come tutte le sere in stagione di punta e per le grandi occasioni, via Repubblica Pisana, meglio conosciuta come “il lungomare”, viene chiuso al traffico e tramutata in frequentata e ambita passeggiata.

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Oltre a tutto ciò avete mai visto una strada con tante porte ma senza campanelli? Si trova proprio qui a Pisa è il Vicolo dell’Oro che è parallelo alla via principale, Corso Italia; rimane abitata solo la casa al civico 9 dopo che il Gruppo cinofilo ha abbandonato la sede al civico 1. Percorrendo la strada stretta e antica dell’antico quartiere di S.Martino si possono vedere tutte le porte delle case chiuse o addirittura saracinesche e grate malmesse, alcune di esse hanno il numero civico accanto ma nessun campanello ormai sono diventati tutti retrobottega dei negozi della strada parallela. La notizia che lo rende davvero famoso nella storia del crimine pisano è il grande furto del 2008 che I Carabinieri chiamarono Ocean’s Eleven. La banda di sette ladri si introdusse nel civico 1 e bucando il pavimento finirono dritti dentro la gioielleria Capone e, anche se l’allarme suonò, quando I Carabinieri arrivarono sul Corso non viderono niente di sospetto e se ne andarono, solo sei mesi dopo riuscirono a trovare tutti I ladri e ad arrestarli.

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Questo è tutto per oggi

A presto

Rachele Morganti

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