Un tuffo nella tradizione e svago del Sarrabus

Salve a tutti! Oggi faremo ritorno nella bellissima Sardegna e più precisamente nella zona del Sarrabus: composta da 6 sei città Burcei, Castiadas, Muravera, San Vito, Villaputzu e Villasimius nel sud est della regione.

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A malincuore vi porterò solo virtualmente in luoghi ed eventi tradizionali e perfetti per la stagione estiva che sicuramente tutti, dato il periodo e l’anno passato, vorremmo avere la possibilità di sfruttare a pieno. La maggior parte di noi, come me, vorrà tornare al mare farsi un bel bagno e abbronzarsi ed io vi consiglierò un paio di spiagge di cui forse non conoscete neanche l’esistenza.

Nel comune di Villasimius si trova la spiaggia del Giunco soprannominata anche la spiaggia “dei due mari” per il suo tratto sabbioso che divide il mare dallo stagno Nottéri, habitat perfetto per diverse varietà di uccelli e, se avete fortuna, potete ammirare anche i fenicotteri rosa e soprattutto i “canneti di giunco”, un tempo molto rigogliosi, e da cui prende il nome spiaggia. Mare di tantissime tonalità di blu e sabbie bianche con sfumature rosa per via di frammenti granitici, che ti lasciano a bocca aperta e ti fanno sentire come se tu fossi ai Caraibi, ma per averne una veduta migliore bisogna raggiungere la Torre del Giunco nata proprio come una torre di avvistamento. Le sue rovine si trovano a 50m sul livello del mare e fa parte di un sistema di torri costiere costruite dagli spagnoli tra il XVI e il XVII secolo sui promontori delle coste meridionali della regione per avvistare I pirati o gli invasori. Infine quest’oasi è circondata dalla tipica di macchia mediterranea che dona un profumo meraviglioso all’area.

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Salendo un po’ più a nord sulle coste del comune di Villaputzu nella zona, già citata se ricordate, di Salto di Quirra si può accedere alla lunga e ampia spiaggia di Murtas formata da sabbia grossolana e bagnata da acque limpidissime di un azzurro intenso. Chi l’ha vista mi ha detto che è poco affollata di conseguenza silenziosa e perfetta per chi volesse godersi una giornata in pace e tranquillità ascoltando il rumore del mare; è anche una meta tipica per I surfisti, per chi pratica pesca subaquea e immersioni e se volete potete provare a raggiungere l’Isolotto di Quirra che sorge davanti alla costa. Il paesaggio intorno, in cui si erge la torre omonima della spiaggia, è selvaggio, suggestivo ed offre molte attività come il birdwatching (osservazione degli uccelli), biking (gite in bici) e trekking (escursioni a piedi), avendo un luogo completo in cui si unisce mare e terra.

A circa una decina di chilometri a sud della spiaggia, arriviamo a Porto Corallo in cui, oltre ad essere un tipico villaggio turistico di mare nel quale si può assistere per una settimana nel periodo di Ferragosto ad una delle più importanti manifestazioni religiose dell’estate cioè la “Festa del Mare”, una ricorrenza che nasce per celebrare la Madonna del mare protettrice dei navigatori. Il 16 d’Agosto la statua della Madonna viene portata in processione dalla Chiesa di S.Maria, in cui è conservata per tutto l’anno, fino al porto, dove viene celebrata la messa, successivamente trasportata in mare seguita dalle barche dei fedeli e in segno di ringraziamento viene lanciata una corona di fiori in acqua, infine la Madonna viene riportata in chiesa e la sera ci sono I fuochi d’artificio. Nei giorni precedenti e successivi vengono allestite bancarelle e stand in cui tutta la popolazione si impegna ad esporre prodotti artigianali e gastronomici tipici della Sardegna con degustazione; tutte le serate sono animate da spettacoli e intrattenimenti musicali dal vivo. In questo modo è possibile passare la mattinata al mare e poi trascorrere la serata divertendosi in mezzo alla tradizione e a cibi deliziosi.

Vi posso assicurare che questa non è l’unica sagra o festa tipica della Sardegna anzi ce ne sono così tante che sarebbe impossibile elencarvele tutte qui e parlarvene quindi per oggi mi limiterò a parlarvi del Carnevale estivo di Muravera e della Festa delle Launeddas a Villaputzu.

“Màskaras” il Carnevale estivo di Muravera, molto diverso dal solito carnevale del mese di Febbraio, in cui solo dei gruppi folkloristici sfilano con maschere tradizionali e antiche, a parer mio molto inquietanti, che si esibiscono in danze rituali girando per tutto il paese e cercando di coinvolgere anche la folla. Alcune delle maschere più antiche e spaventose sono: i Mamuthones, vestiti con pelliccia di pecora nera come la maschera di legno che copre tutto il viso e trasportano sulla schiena una serie di campanacci fatti a mano e tramandati di generazione in generazione; i Merdules e i Boes, sono coperti di pelli di pecora bianca e maschere nere in legno solo con la differenza delle corna per I Boes, sfilano insieme perchè rappresentano I guardiani e I buoi, I primi hanno con se un bastone o una fune, invece I buoi hanno una tracolla di campanacci; i Issohadores, vestiti molto più elegantemente con un corpetto rosso, I pantaloni, la camicia e la maschera di legno bianchi e scarponi di pelle il tutto ornato da una bandoliera di campanellini, il tipico copricapo detto “berritta” e la fune. L’unica maschera che rappresenta una donna anziana vestita di nero è Sa Filonzana che fino a qualche anno fa era impersonata soltanto da uomini e ora può essere indossata dalle donne.

Altro evento è la Festa delle Launeddas, strumento musicale a fiato antichissimo costruito con tre canne palustri. L’evento religioso avviene il 7 di Agosto nel comune di Villaputzu, denominato il paese dei Maestri di Launeddas; la festa inizia con la messa, durante la quale vengono benedetti gli strumenti, e continua con la processione a cui partecipano suonatori di launeddas provenienti dalle scuole di tutta l’isola, mentre numerosi gruppi folkloristici sfilano in costumi tradizionali sardi del XIX-XX secolo. In serata nella Piazza Marconi gli spettatori potranno essere meravigliati tanto dal suono delle launeddas quanto dalla particolare tecnica di fiato con cui vengono suonate in concerto da musicisti esperti e apprendisti.

Parlandovi di tutti questi bei posti, usanze e feste il desiderio è davvero forte, non solo per noi che vorremmo visitare la Sardegna e partecipare a tutti questi eventi, ma soprattutto per gli abitanti delle varie città e I lavoratori che soffrono nel non poter donarci la loro ospitalità e tradizione e di conseguenza non poter essere più fieri e guadagnare dal loro mestiere che con lungo andare verrà perso, dimenticato o ancor peggio rimpiazzato. Con questo spero sia più chiaro per tutti voi che non ci sarà bisogno di andare troppo lontano per godersi di nuovo le proprie vacanze ma basterà fare pochi chilometri. Quando potremo ripartire… ripartiamo dalla nostra amata Italia.

A presto

Rachele Morganti

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