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Turismo, da Firenze a Roma a Venezia: nel 2020 oltre il 60% in meno di turisti stranieri

Secondo l’Agenzia nazionale turismo i visitatori internazionali pernottanti in Italia dovrebbero diminuire del 55% (35 milioni di turisti in meno) nel 2020

di Andrea Gagliardi

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Persi nel 2020 35 milioni di turisti stranieri

Gli impatti dovrebbero essere molto maggiori per gli arrivi internazionali rispetto ai viaggi nazionali. I visitatori internazionali pernottanti dovrebbero diminuire del 55% (pari a 35 milioni) nel 2020. Mentre si stima che i visitatori domestici caleranno del 31% (16 milioni) rispetto al 2019. E si prevede che tutte le città italiane avranno un impatto significativo. Tuttavia, quelle che dipendono maggiormente dai visitatori internazionali rispetto ai domestici dovrebbero essere maggiormente colpite.

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Il calo a due cifre nelle città d’arte

In un confronto europeo tra singole destinazioni turistiche, il forte tasso di internazionalizzazione delle nostre città d’arte le porti nel 2020 a tassi negativi (Firenze -63,9% di arrivi internazionali, Napoli -61,5%, Venezia -60,7%, Roma -60,5%, Milano -58,5%, Genova -57,2%, Torino -53,2%), comparabili con quelli di Nizza-Cannes (-61,8%), Barcellona (-59,2%) e Parigi (-57,9%).

I timidi segnali di ripresa

Tutto questo mentre nelle prime due settimane di luglio, in base alle stime dei principali operatori del settore, risale la curva delle presenze. I primi segni di ripresa riguardano le località d mare e montagna, ma le città d’arte sono ancora semivuote. Dal -80% di giugno si passa a un -50%, grazie al mercato italiano. Ma a Roma, Firenze, Venezia, il calo è ancora tra il 70 e l’80% rispetto a un anno fa: pesa l’assenza dei viaggiatori stranieri (che d’estate sfiorano in media il 70% del totale), in particolare dagli Usa. Sono, che chiedono al governo “interventi urgenti a sostegno delle imprese”. L’Enit registra un lieve miglioramento delle prenotazioni straniere dal 13 luglio al 23 agosto, con un calo del -90,1% (era -91,7% 15 giorni fa). Da alcuni mercati c’è una frenata alle disdette: in particolare, la Germania passa da -83,7% a -75,7%, e la Francia da -79,1% a -64,9, il Regno Unito da -90,6% a -86,5%. Scontato il calo dagli Usa, in considerazione della fase acuta della diffusione del virus che sta vivendo quel Paese (-94,3%) e per analoghi motivi la Russia (-93%).Dall’estero alcune novità si segnalano alla luce delle riaperture, dell’allentamento delle misure e delle facilitazioni per l’ottenimento dei visti in Italia: il calo delle prenotazioni estive per l’Italia registra una leggerissima ripresa complessiva (da -89,4% a -85,4%).

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