L’antica Aquileia…città delle leggende

Salve a tutti oggi vi parlerò di una città così tanto ricca di storia che non ho potuto riportarla tutta, ma intanto date un’occhiata a ciò che ho scritto.

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Aquileia: si trova nel sud del Friuli-Venezia-Giulia, si affaccia sul Mar Adriatico, fondata nel 181 a.C. come colonia di diritto latino da parte dei triumviri romani mandati dal Senato a sbarrare la strada ai barbari che minacciavano i confini orientali d’Italia. Nel corso dei secoli divenne centro politico-amministrativo e prospero emporio, avvantaggiata dal lungo sistema portuale di cui rimangono imponenti rovine non più sul mare ma all’interno perchè la costa è avanzata. Da Aquileia partivano a raggiera importanti strade che la collegavano con le terre d’oltralpe e con le terre dell’Oriente. Fin dalla tarda età repubblicana e durante quasi tutta l’epoca imperiale la città costituì uno dei grandi centri nevralgici dell’Impero Romano, fu capitale della X regione augustea e metropoli della chiesa cristiana.

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La città dovette combattere, a causa della sua posizione, contro molte incursioni da popoli provenienti dal Nord ma non riuscì a resistere all’assedio di Attila a capo degli Unni che, nel 18 luglio 452, riuscì ad entrare ad Aquileia. La città venne rasa al suolo, devastata, e la popolazione fu massacrata o resa schiava, gli unici sopravvisuti furono le autorità della chiesa e il mito di un paese una volta molto potente. Alla figura di Attila sono legate ben due leggende: “L’assedio” in cui si dice che Aquileia, durante appunto l’assedio, aveva una dura resistenza e che Attila stava quasi per ordinare ai suoi di ritirarsi quando vide allontanarsi delle cicogne con i loro piccoli. Comprese che ormai la città non aveva più le provviste necessarie per sfamare ne gli uccelli ne la popolazione e quindi mantenne l’assedio ancora per qualche giorno e riuscì a conquistarla. La seconda leggenda è “Il Colle” in cui si racconta che Attila fece innalzare una collinetta a poca distanza dalla città dai suoi soldati, che dovevano trasportare la terra riempiendo I loro elmi, per potersi godere la vista di Aquileia incendiata. Si dice che il colle sia quello di Udine, su cui sorge il castello, ma anche altre località della regione rivendicano la stessa origine. Un’altra leggenda che riguarda indirettamente Attila è quella di “Il pozzo d’oro” che narra che alcuni abitanti di Aquileia erano riusciti a fuggire prima dell’incendio, trovando rifugio nell’isola di Grado, luogo vicino alla città; prima della fuga però avevano fatto scavare ai loro schiavi un pozzo in cui avevano nascosto I loro tesori e forse anche il preziosissimo Santo Graal. Per mantenere il segreto gli schiavi furono annegati e il pozzo d’oro non fu mai ritrovato. Questo mito era ritenuto talmente verosimile che fino alla Prima guerra mondiale i contratti di compravendita dei terreni includevano la clausola “Ti vendo il campo, ma non il pozzo d’oro”, assicurando l’eventuale ritrovamento al precedente proprietario.

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Una delle attrazioni più belle e più antiche di origine cristiana è il mosaico all’interno della Basilica Patriarcale, che occupa la navata centrale ovvero un’ area di 760 mq, che è ritenuto il più grande di tutto l’Occidente e fa parte del Patrimonio Mondiale dell’Unesco. Dato che questo mosaico, risalente al IV secolo sia rimasto l’unico illeso dal passaggio rovinoso di Attila, ad alcuni cittadini del posto piace pensare che abbia voluto rispettarlo e salvarlo dal destino che riservava a tutti I paesi e le città che incontrava sulla la sua strada, cioè incendio e saccheggio.

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Ovviamente esistono tantissime altre leggende riguardo Aquileia anche più antiche di quelle che abbiamo appena menzionato, tra cui la leggenda delle “Varvuole”,che nacque secoli fa al tempo delle scorribande dei pirati dalmati gli Uscocchi. Le Varvuole erano streghe spaventose che venivano dal mare vestite di stracci, avevano i capelli che sembravano fili di ferro e occhi come due tizzoni ardenti. Nessun abitante del villaggio desiderava incappare in una di loro perché erano solite urlare spaventosamente e rapire i bambini; il loro arrivo era annunciato da Zef il banditore, che camminando per le vie della città e suonandoun tamburo, dava l’allarme così che Le donne potessero correre a casa, chiudere le porte, strofinare le finestre con dell’aglio e versavare l’acqua santa in ogni angolo della casa per proteggere i loro bambini. La leggenda vuole che ogni anno queste streghe tornino dal mare su barche di vetro per rapire i bambini che sono stati cattivi per questoil5 gennaio nel cuore di Grado si svolge larievocazione di questa leggenda che coinvolge tutta la popolazione.

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Aquileia insieme a Ravenna e Brescia è il più importante sito archeologico dell’ Italia settentrionale e, con Cividale del Friuli e Udine, è stata una delle capitali storiche del Friuli.

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Quindi, per chi è interessato alla storia e all’archeologia, consiglio una visita di questa città.

A presto

Rachele Morganti

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